La rinascita degli sport outdoor dopo il Covid

Il 2020 verrà ricordato con amarezza per gli amanti degli sport all’aperto. Se l’impatto del Covid sulla salute delle persone è stato devastante, non da meno lo è stato nei confronti delle manifestazioni outdoor: secondo un’indagine Endu Nielsen, con duemila eventi annullati e una media di duecentomila euro di incasso mancato ad evento, sono quasi quattrocento i milioni volatilizzati per l’assenza di gare di sport endurance quali triathlon, maratone e competizioni di fat bike elettriche.

Le cifre espresse da questa indagine si sono abbattute come un ciclone anche nei confronti degli atleti, che pure all’inizio di questa pandemia nel quasi 90% dei casi si ritenevano sicuri di poter svolgere almeno una gara, trovandosi poi con un palmo di naso al momento del lockdown. Se poi a queste cifre da capogiro si aggiungono i mancati incassi per le mancate vendite dei propri prodotti sportivi, è facile capire come questo tracollo abbia colpito non solo gli organizzatori e gli atleti, ma anche molte aziende già flagellate, rendendo ora più che mai necessaria una rinascita dalle ceneri per quanto riguarda il settore degli sport outdoor.

La volontà di ripartire

Se tra fine febbraio e fine giugno sono state annullate il 91% delle manifestazioni sportive, gli atleti interessati hanno manifestato nella quasi totalità dei casi la volontà di riprendere le proprie attività, consumi e spese posticipando quanto era stato programmato come è stato calcolato avverrà per il 70% circa delle manifestazioni sportive. Se a ciò si aggiunge il fatto che più della metà degli atleti rimasti a casa ha mantenuto la propria forma allenandosi tra le mura domestiche, è evidente la determinazione a non lasciare un vuoto negli annali degli eventi sportivi.

Gare come quelle della bici elettrica fat bike hanno mostrato un particolare slancio in questo senso, con gli organizzatori di eventi intenti a coordinare i propri sforzi anche durante il lockdown, al fine di trovare spazi e fondi per riaprire le proprie manifestazioni appena fosse stato possibile.

Un sostegno non solo morale

Gli sforzi collettivi sono stati in grado di ottenere infine dei risultati anche dal punto di vista dei fondi necessari a ripartire, con questi aiuti economici che sono giunti in primis dai privati. L’80% degli sponsor ha infatti mostrato fin da subito la volontà di seguire i propri atleti e sostenere gare anche in futuro, con l’ottica a nuove e più sicure modalità per coinvolgere i propri fan e motivarli a seguire le nuove gare.

Tra queste innovazioni figurano la possibilità di usufruire di spazi pubblici gratuiti per l’organizzazione delle gare, oltre all’istituzione di un fondo straordinario gratuitio per il recupero delle spese che erano già state sostenute. Nel tentativo di creare una partnership tra pubblico e privato, gli operatori del settore hanno anche avanzato una proposta per crediti di imposta per coloro che investono in eventi agonistici, oltre a un bonus per le aziende che creano un indotto turistico. Per quanto la pandemia possa aver messo in ginocchio l’economia e la libertà di molte persone, anche gli sportivi hanno dimostrato la volontà generale di non volersi arrendere in nessun caso e di rendere il 2021 un anno in cui si possa tornare alla normalità.